Da sempre la nostra scuola è sensibile al fenomeno del bullismo nelle sue varie forme, e da tempo vengono messe in atto misure di prevenzione: dagli incontri con testimoni, come il padre di Carolina Picchio, con esponenti delle forze dell'ordine, psicologi, educatori, e, nella quotidianità, con attività progettate dai docenti.
Non potevamo certo perdere l'occasione fornita dal film appena uscito al cinema, "Il ragazzo dai pantaloni rosa", per accompagnare i nostri ragazzi in una serata di riflessione e commozione.
Il film è stato un pugno allo stomaco per tutti.
Hanno colpito la fragilità di Andrea, la sua sensibilità, il suo grande desiderio di amicizia, destinato a naufragare in un rapporto tossico, e la sua solitudine, sempre più devastante.
L'impatto emotivo della storia di Andrea, narrata dalla sua stessa voce post mortem, è stato forte, tanto che sui titoli di coda e sulla bellissima voce di Arisa in molti si asciugavano furtivamente gli occhi.
Un film necessario per tutti gli adulti che hanno a che fare con adolescenti, perché riescano a ricordare quanto possa essere difficile crescere cercando il proprio posto all'interno di una società spesso ostile, anche per l'invadenza dei social, come può essere la scuola.
Un film necessario per i ragazzi, perché, memori della sofferenza sperimentata da spettatori, sappiano come reagire di fronte ad un compagno isolato dal gruppo, offrendogli amicizia, comprensione e solidarietà.
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da Segreteria
del lunedì, 11 novembre 2024