4 dicembre 2023: incontro con Paolo Picchio (Progetto contro il bullismo)
“Suicida per colpa dei bulli” 11 aprile 2015.
“Spinsero una quattordicenne al suicidio” 19 dicembre 2018
“10 anni fa la morte della quattordicenne vittima di cyberbullismo” 5 gennaio 2023.
Tre articoli scritti in tre anni diversi, che però parlano della stessa storia accaduta il 5 gennaio 2013.
Stiamo parlando di bullismo, proprio così. Il bullismo e dolore, è solitudine, e malvagità. Il bullismo nei casi più estremi è anche morte. Il bullismo è una persona che sta male a causa di altre. Il bullismo può essere diretto, virtuale, fisico o mentale, crudele o crudele. E di bullismo si muore. Quindi bisogna iniziare a parlarne, bisogna iniziare a fare qualcosa, come il padre di Carolina, che invece di chiudersi nel suo dolore, nascondersi nell'ombra, ha reso sua figlia un esempio e non un ricordo.
Infatti da quando è successo il fatto di Carolina Picchio ci sono stati dei cambiamenti, il Parlamento ha promulgato una nuova legge contro il cyberbullismo, la prima in Europa; la scuola realizza più progetti contro ogni forma di bullismo e violenza, e tutti noi siamo consapevoli che si debba prestare più attenzione alle parole che si utilizzano.
Ne abbiamo parlato proprio con lui, Paolo Picchio, padre di Carolina, riconosciuta come prima vittima di cyberbullismo in Italia. Il padre ha creato una fondazione dedicata alla figlia che interviene e cura il cyberbullismo e altri disagi on-line di bambini e ragazzi coinvolgendo famiglie e scuole, nella mattinata del 4 dicembre.
Quella mattina è stata toccante per noi, perché abbiamo potuto incontrare un uomo con una brutta storia alle spalle. Ma è stato interessante ascoltarlo perché è riuscito a raccontarcela senza troppa emotività e a farci capire alcuni aspetti di bullismo e cyberbullismo.
Della storia di Carolina molte cose non mi sono andate del tutto giù: mi chiedo come sia stato possibile che neanche uno dei ragazzi presenti alla festa si sia preso la briga di dire basta, segnalando che quello che stavano facendo era da stupidi. Alcuni leoni da tastiera sul web hanno commentato il video di Carolina senza preoccuparsi delle conseguenze, ma una volta che Carolina si è suicidata i leoni sono diventati pulcini codardi e hanno eliminato subito i messaggi. Non mi spiego, infine, come delle persone di cui lei si fidava così tanto da ritenerli amici abbiano potuto pugnalarla alle spalle.
Parlando più in generale di bullismo o cyberbullismo, una cosa che mi fa arrabbiare è quando le persone insultano sui social senza sapere neanche chi è e come si sente realmente la persona colpita dagli insulti, soprattutto quando i cyberbulli si mascherano dietro a uno schermo perché non vogliono rivelare la loro identità e usano questo a loro vantaggio per far stare male delle persone. Un'altra cosa che mi dà fastidio è che spesso la massa segue come pecore chi compie atti di bullismo, e o resta indifferente, oppure, peggio ancora, nella maggior parte delle volte sostiene il bullo.
Da questa utilissima esperienza ho imparato che devo utilizzare la tecnologia in modo più moderato e responsabile, che è importante scegliere la compagnia giusta e le persone di cui fidarmi. Ho capito quanto sia importante amare se stessi senza invidiare gli altri, e ho capito che una persona può avere una sensibilità diversa dalla nostra, e reagire a quelli che io chiamo scherzi in altro modo. Mi sono resa conto di quanto sia fondamentale distinguersi in maniera positiva dalla massa, quando essa compie ingiustizie aggressioni o atti di bullismo o cyberbullismo.
Collage composto dai testi scritti da Annamaria, Chiara, Francesco, Leonardo, Nicola, Samuele, Sara, Tessa, di Terza C
da Segreteria
del martedì, 12 dicembre 2023